Voce che danza, corpo che canta: lo spazio artistico e le posture sceniche

Relatori

29-10-2015 - 12:00

Ancora oggi molti cantanti faticano a pensare che il loro strumento sia da considerarsi il corpo nella sua interezza. Di fatto si tende a focalizzare la propria attenzione sull'apparato fonatorio, sulle sue caratteristiche e sulle sue patologie e spesso si dimentica che una voce differisce da un'altra voce perché entrambe sono generate da corpi e si muovono in corpi che hanno forme diversissime. Sulla faccia della terra, dunque, non esistono due voci uguali perché non esistono due corpi uguali e molte delle difficoltà che un cantante incontra durante il suo percorso di studi e, in seguito, nell'attività performativa sono nella maggior parte dei casi legate a certe rigidità e a certi blocchi muscolari del corpo, che possono essere fatti risalire a traumi del vissuto più o meno significativi. È per questo che vocalizzare sia in postura che in movimento, attraverso esercizi di improvvisazione e drammatizzazione, aiuta ad essere sempre più consapevoli del potenziale espressivo del corpo e, dunque, del potenziale espressivo della voce e, parallelamente, permette all'energia creativa di fluire liberamente e di provare grande piacere e grande facilità nel canto.