Voce ferma e voce vibrata nel canto antico

Relatori

21-11-2013 - 14:40

Nel periodo d'oro del belcanto, fra Seicento Settecento e primo Ottocento, ottiene massimo sviluppo nel canto l'utilizzo dell'artificio vocale.
La coloratura ne è la più emblematica caratteristica. Si tratta di un vocalizzo su singole sillabe, una successione anche molto lunga di note quasi sempre da eseguirsi con notevole velocità. Il canto di coloratura non è tuttavia da intendersi come mero artificio esibizionistico. Anzi, spesso assume caratteri identificativi del rango del personaggio (sovrano, condottiero, divinità) o espressivi (collera, furia, innamoramento) o ancora descrittivi (il canto degli uccelli, il fragore delle onde marine).
Il sovracuto - note che si situano al di sopra dei fisiologici limiti di ottava delle voci più acute, soprano e tenore – vanta per contro un predominio nell'arte vocale talora un po' usurpato. Patrimonio di una bassa percentuale di cantanti d'opera, lo si trova per lo più in variazioni e cadenze ad personam, non necessariamente “preteso” dal compositore.