L'arte del comizio e caratteri vocali del canto sociale e di protesta

Relatori

23-11-2013 - 14:10

Sicuramente la voce contribuisce alla seduzione del potere e della comunicazione politica, in quanto indipendentemente dall’informazione data e da altre caratteristiche espressive del fonante come le espressioni facciali, i gesti o le posture, l’ascoltatore è in grado di riconoscere percettivamente e di entrare in empatia con lo stato emotivo di un parlante dalle sue caratteristiche vocali e se ne lascia suggestionare. E’ ormai noto come nella comunicazione la parola convince solo attraverso il corpo e la voce e che essa vale solo il 7% di ciò che comunichiamo, mentre la voce (il tono, il volume, il ritmo e le pause) vale il 38 % mentre il restante 55% è condizionato all’uso del corpo, i movimenti, gli atteggiamenti corporali, la gestualità e le espressioni facciali. Tutti questi elementi fanno parte della comunicazione verbale, portatrice di inferenze e intenzioni comunicative anche maggiori di quanto non presente nella parola detta. I parametri acustici della voce in grado di trasmettere emozione e rendere seducente e convincente la comunicazione  sono le variazioni del livello di pressione sottoglottica, parametro che regola l’intensità della voce, il ritmo e il modo respiratorio, la frequenza fondamentale e le sue variazioni all’interno di una frase, cioè la prosodia, di cui fanno parte anche le variazioni dinamiche e timbriche ed aspetti temporali come la relazione parola-pausa, la durata dei fonemi vocali. Nel 2008 uno studio di Kalkhoff e Gregory sulle elezioni presidenziali americane, ha misurato le variazioni dello spettro di frequenze della voce dei candidati durante la tornata elettorale decretando migliori caratteristiche di convinzione sovrasegmentaria nella voce di Obama rispetto a quella di Mc Cain, per il fatto che la prosodia di Obama procedeva entro un range più ristretto di toni, con andamento melodico più coerente con i contenuti espressi dalle parole, rispetto alla variabilità e imprevedibilità della linea prosodica di Mc Cain che finiva per generare emotivamente incertezza. L’arte del convincimento ha in effetti delle regole prosodiche, che partono spesso per essere efficaci da una relativa monotonia iniziale, che sembra trasmettere sicurezza all’ascoltatore grazie alla stabilità tonale e alla morbida fermezza nell’uso delle corde vocali, ma dopo questa prima parte attraverso cui vengono veicolati i contenuti del discorso, l’eloquio tende a farsi sempre più incisivo, esortativo, con elevazione della frequenza fondamentale a supporto dell’aumento di intensità della voce e per favorire la proiezione e penetranza della voce. Ad esaltare gli animi ecco allora che la vibrazione cordale può diventare aperiodica, cioè percettivamente la vce può farsi sporca, spinta, potente, quindi virile, accompagnata ad una gestualità corporea che ne sostiene la sostanza decisionale. Dalle analisi elettroacustiche e spettrografiche dei discorsi di alcuni politici italiani risultano interessanti dati sul modo comunicatico e convincitivo delle relative personalità politiche del nostro Paese. L’indagine è stata compiuta su un campione di 9 politici analizzando spettrograficamente circa 20 secondi di un loro comizio per estrapolarne alcuni indicatori vocali e prosodici, ovviamente indipendentemente dai tratti segmentali e dai contenuti. 

Ne riportiamo i risultati.

Seguirà una introduzione alla tematica del canto sociale e politico, con una catalogazione delle categorie tematiche, sottolineando il rischio di come tale espressione vocale sia talora stata presa melodicamente a prestito, e tradita e depauperata nei suoi contenuti e significati originari, dalla musica commerciale.